giovedì 7 novembre 2013

Zanonato, il ministro fossile

Non essendo riuscito a ottenere le sue adorate centrali nucleari, per le quali tanto si era speso prima durante e dopo il referndum anti nucleare del 2011, il sindaco piddino di Padova, Flavio Zanonanto (promosso ministro per lo sviluppo economico in base a alchimie politiche imperscrutabili tutte interne alle segrete stanze nelle quali maturano le decisioni politiche di questa post sinistra da ultimi giorni di Pompei), adesso va a Bruxelles e, in margine ad una mostra del disastro del Vajont nel Parlamento
Europeo, promette l'apertura di perforazioni secondo la tecnologia"fracking" per produrre shale gas (gas di scisti) anche in Italia. L'associazione di idee sul disastro è probabilmente involontaria ma azzeccatissima. Infatti l'estrazione del gas di scisti ha dei costi ambientali  elevatissimi essendo basata su una tecnologia estremamente invasiva verso il pianeta.
 In altre parole, il fracking (hydraulic fracturing) è una tecnica di estrazione di gas disperso in rocce porose altamente impattante sull'idrogeologia di territorio vastissimi in quanto ha un impatto sul territorio enormemente più grande per unità di prodotto di qualunque altro combustibile fossile. Giusto per capirci, funziona così: si perforano vaste aree di territorio alla ricerca di rocce  contenenti gas disperso.
Una volta raggiunti
  tali strati si inviano delle cariche esplosive che fratturano la roccia e liberano il gas che però può essere raccolto solo tramite l'invio di prodotti chimici tossici. Questo processo estrattivo ha numerosi inconvenienti di cui i tre più importanti sono: determina la contaminazione delle falde acquifere facendo uscire gas dai rubnetti degli abitanti delle zone interessate,  contamina il sottosuolo con prodotti chimici la cui composizione non è divulgata anche se la loro nocività è fuor di dubbio, determina smottamenti idrogeologici che possono avere conseguenze anche sulla stabilità del suolo e dunque crea un rischio sismico.

Il cineasta americano Josh Fox ha realizzato un film illuminante a riguardo chiamato "Gasland" a cui rimando per tutti gli approfondimenti del caso  http://www.youtube.com/watch?v=dZe1AeH0Qz8 


Ispirandosi al caso del film gasland (Josh Fox fu arrestato in aula su ordine della possente lobby del gas mentre deponeva al parlamento americano salvo poi essere rilasciato per mancanza di prove che il suo film fosse diffamatorio: in effetti le immagini dei ribinetti delle case delle zone interessate dal frackinbg da cui usciva gas che si infiammava erano molto impressionanti e procurarono un sacco di rogne a Fox, non perchè fossero false, ma perchè non si doveva permettere di mostrarle pubblicamente, perchè pretendevano i
"Padroni del gas" interferivano nei loro processi industriali... :-( ) il regista Gus Van Sant ha poi girato il film "PROMISED LAND" che anch'esso affronta, in modo più fiction e nonndocumentaristico, il gravissimo problema dell'impatto di questi impianti sul territorio. Anche questo è un film da vedere: http://www.youtube.com/watch?v=KmEa9ZztJhs  Infine per un primo approfondimento non cinematografico consiglio di cominciare da questo articolohttp://www.lettera43.it/economia/industria/fracking-il-falso-mito-della-fratturazione-idraulica-in-europa_4367597106.htm )
Preferisco non dilungarmi oltre sul danno ambientale dello shale gas e della tecnica del fracking, perchè questo non è un post contro il gas di scisti o la fratturazione idraulica. 

Questo è un post contro il ministro Zanonato.
Orfano del suo amato nucleare, il ministro del sottosviluppo fossile non si rassegna a fare energia con il sole e senza impatto sull'ambiente e adesso il suo nuovo giocattolo pare essere diventato il gas di scisti ottenuto tramite fratturazione idraulica. Zanonato usa argomenti (ben sintetizzati in questo articolo http://www.ilmondo.it/economia/2013-11-05/zanonato-faremo-estrazioni-gas-alcune-aree-italiane_354329.shtml) tipici dei politici fossili del secolo scorso che non sanno rassegnarsi alla fine dell'era dei fossili, cioè della loro era! Non sanno rassegnarsi al fatto che già con le tecnologie esistenti, nonstante la ricerca solare langue prchè non è interesse dei monopoli energetici farla progredire rapidamente, l'energia solare permette di fare massa critica in integrazione fra tutti e cinque i pilastri della Terza Rivoluzione Industriale indicati da Jeremy Rifkin
e di creare una nuova idea di società in cui tutti possano farsi la loro energia e non solo i monopoli energetici collegati con le grandi banche d'affari internazionali. E probabilmente è proprio questo che non vogliono Zanonato e i suoi amici fossili.
Qui per fare la rivoluzione non c'è bisogno del fucile mitragliatore ma dello scalpellino del paleontologo per rimuovere chirurgicamente tutti gli Zanonato dal potere e riportare lo stato in mano ai cittadini!
PS
Contro gli argomenti di quelli come Zanonato (tipo l'Italia ha fame di energia, dobbiamo diversificare le fonti di approvvigionamento etc) mi sono stancato di scrivere. Del resto nel mio post contro il gasdotto TAP ho spiegato e analizzato tutto sia intermini di sovraccapacità energetica degli impianti italiani che di dannosità e inutilità di ulteriori impianti fossili, quindi per chi volesse approfondire, consiglio di cominciare da questo mio post: http://angeloconsoli.blogspot.it/2013/08/ma-il-gasdotto-tap-serve-e-chi.html