mercoledì 27 febbraio 2013

Grillo, la Merkel, lo spread e l'Europa


Adesso che il polverone elettorale comincia a posarsi, si vedono i contorni della nuova situazione con il parlamento più "green" che ci sia mai stato, perchè i 109 deputati e i 54 senatori del M5S sono TUTTI degli ecologisti convinti, e (a dispetto di quanto affermato dagli spauracchi elettoralistici disseminati durante questa interminabile campagna), io non ne conosco neanche uno che sia entrato in politica per cantare faccetta nera o per cacciare gli stranieri, mentre tutti quelli che ho conosciuto avevano all'origine del loro impegno una lotta a qualche inceneritore, qualche discarica, qualche speculazione edilizia, qualche grande impianto pericoloso, qualche grande opera inutile, una qualche lotta al precariato, ai licenziamenti, ai tagli nella sanità o nell'istruzione, qualche comitato contro la devastazione di un'area protetta o contro le trivellazioni, contro il nucleare o contro qualche centrale a carbone etc.
Mentre la polvere si posa, si incomincia a levare un "peana" anti-Grillo che insiste sul suo presunto anti europeismo, e le  possibili ripercussioni sui mercati internazionali e sullo spread. In particolare, osservatori indipendenti accampano possibili contrasti anche personali con quella che è indiscutibilmente il leader politico della costruzione europea on questa fase, Angela Merkel.
Si tratta degli stessi osservatori che non hanno battuto ciglio alle dichiarazioni del nano secondo cui la Merkel era una "persona dotata di basso posteriore voluminoso e pertanto inavvicinabile" (scusate la perifrasi ma non posso volgarizzare il mio blog neanche di riflesso, riportando espressioni irripetibili dello psicopatico malato di satiriasi e corruttore di minorenni che continuiamo a portarci addosso come un fastidioso parassita dal quale non riusciamo a liberarci).
Adesso, a parte il fatto che richiedere un referendum popolare sull'Euro non significa essere anti europeisti ma voler affermare un principio democratico che magari è stato ignorato nella forse troppo frettolosa adesione acritica alla zona Euro, penso che i punti in comune fra la Merkel e Grillo siano più di quanti si possa immaginare ad una prima analisi disattenta.
Io la Merkel l'ho conosciuta di persona e l'ho vista più volte. Mi ha sempre colpita la sua sobrietà. Mai una parola sopra le righe,  mai una osservazione fuori posto, e sempre l'umiltà di fare domande, ascoltare le risposte e ammettere magari di aver sbagliato in qualche giudizio. Una ragazza dell'Est figlia di un religioso, cresciuta nell'apprezzamento di valori immateriali più che di beni materiali. Adesso prendiamo alcune fra le proposte più qualificanti del Movimento 5 Stelle, quelle contro la Casta e per la sobrietà in politica. Ma veramente voi pensate che messa di fronte alla scelta se approvare o condannare i privilegi che si è auto erogata la classe politica italiana in questi ultimi anni (e contro cui si scaglia Grillo-Savonarola) la Merkel avrebbe nessuna esitazione? Veramente voi pensate che la Merkel, che ha fatto dimettere ben due ministri perchè c'era il fondato sospetto che avessero copiato la tesi
Annette Schavan e Angela Merkel
di Laurea e di dottorato, (Gutenberg, che era Ministro della Difesa e Schavan che era Ministro della Pubblica Istruzione) potrebbe approvare o giustificare la Minetti con il suo salario ingiustificato (non voglio dire immeritato perchè qualche merito magari non inerente alle funzioni politche deve averlo avuto...)? O potrebbe immaginare un ministro della Difesa come Ignazio Larussa che non conosce chi è Lukashenko, il dittatore biolorusso?  O ancora si può credibilmente immaginare una Merkel che acconsenta alla depenalizzazione del falso in bilancio,o che possa comprendere  le resistenze a approvare una legge contro la corruzione e il riciclaggio, l'attacco ai giudici antimafia di cui sono protagonisti i rappresenta italiani del centro destra berlusconizzato?

 Veramente possiamo pensare che la Merkel avrebbe dubbi di fronte ai Fiorito, ai Lusi, ai Belsito? E che potrebbe giustificare salari da favola (più che doppi di quelli tedeschi) per un personale politico assenteista, incompetente, svogliato e immorale?

Davvero pensiamo che la Merkel potrebbe dimostrare comprensione verso quei suoi colleghi italiani che votarono la tesi di Ruby / nipote di Mubarak?
Se la Merkel potesse ascoltare un discorso di Grillo tradotto, sarebbe certamente d'accordo con il 95% delle cose che lui dice,compreso il reddito di cittadinanza (che infatti in forma simile, in Germania c'è). E comprese tutte le battaglie degli attivisti contro impianti inutili e dannosi, carbone, inceneritori, nucleare, perchè la Merkel è stata un ottimo Ministro dell'Ambiente, ed essendo un fisico ha ben presente il concetto di entropia e le leggi della termodinamica.
Su questo l'ho sentita parlare varie volte con Rifkin condividendo la sua visione di nuovi modelli energetici distribuiti per redistribuire la ricchezza. Ma non si tratta solo di parole perchè la Merkel quei principi li ha tradotti in pratica.
Li ha tradotti in pratica innanzitutto guidando l'Unione EUropea verso una strategia energetica  solare e rinnovabile durante il suo semestre di Presidenza tedesca nel 2007, con l'approvazione della politica del 20 20 20, e del pacchetto "Clima/energia" .  Ma l'ha tradotta in pratica anche nelle politiche energetiche nazionali. La chiusura di tutte le centrali nucleari entro il 2023 (alcune sono già chiuse) è un fatto.
La messa a regime di una rete di distributori di idrogeno da fonti rinnovabili è un fatto (programma Enertrag per approfondire vedi http://natura.forpassion.net/tag/germania/). Il sostegno all'industria delle rinnovabili sia in termini di incentivi che di stabilità del quadro normativo, è un fatto.
Ma le analogie fra le politiche della  Merkel e gli obiettivi del M5S non finiscono qui. Certo la Merkel si è anche fatta la reputazione di una inflessibile tedesca fissata con il rigore finanziario dei paesi "spendaccioni" della zona Euro i cosiddetti PIIGS o anche il "club Med". Ma qui dobbiamo distinguere, senza voler giustificare gli eccessi monetaristi e finanziaristi dell'UE negli ultimi anni, fra quanto la Merkel ci abbia messo del suo, e quanto invece non sia stata costretta per ragioni elettoralistiche e per la pressione della Bundesbank, che vi posso assicurare, è la tecno struttura che comanda veramente in Germania e in Europa, e risulta difficile, anche per la cancelliera eletta, opporsi alle sue strategie. La Bundesbank ha imposto una idea della integrazione europea basata unicamente su interessi e non su comuni valori.  Questa è una Europa senz'anima in cui il più forte impone la legge delle sue banche al più debole, dopo aver incoraggiato il malcapitato a farsi prestare soldi dei quali forse non aveva bisogno, solo per metterlo in posizioni di ricattabilità. Infatti i famosi "prestiti" alla Grecia erogati dalla Troika (Commissione FMI e BCE), in realtà sono passaggi di danaro virtuale che non viene erogato direttamente alla Grecia, ma viene trasferito direttamente alle banche tedesche creditrici della Grecia. In realtà quei soldi non sono mai nella disponibilità della Grecia perchè non lasciano mai Francoforte ma finiscono da una banca all'altra nella capitale della finanza tedesca ed europea. Ma se questo passaggio di danaro è virtuale i sacrifici che i cittadini greci si vedono infliggere in contraccambio sono reali e spietati.  Così nella percezione dei cittadini, l'azione comunitaria si è concentrata sull'affidabilità nel pagamento del debito sovrano invece che sulla solidarietà e sulla coesione sociale, comuni radici culturali e valoriali di tutti i paesi europei,  dalla spiccata dimensione sociale e ambientale.  Non è questa l'Europa immaginata da Spinelli e per la quale Jacques Delors ha voluto fortissimamente l'Euro. E non è questa l'Europa che la Merkel vorrebbe. E neanche Grillo. Entrambi vorrebbero che l'Europa recuperasse la sua originaria funzione sociale di grande spazio di libertà e di benessere comune, e chissà che, se l'Italia un giorno dovesse essere rappresentata nei consessi europei da gente del M5S, la Merkel non riuscirebbe magari a trovare la sponda giusta, e forse il coraggio di domandare e imporre un ritorno al modello sociale europeo, quello che rispetta la persona umana e le sue aspirazioni sociali, e non che la distrugge. Penso che  fra una Italia a direzione 5 Stelle e una Germania e una Europa a direzione Merkel si potrebbero creare delle interessanti sinergie sulla base di una insospettabile visione comune.

 Allora a tutti coloro che sono pronti a sparare a zero contro Grillo l'anti europeo, e Grillo l'anti Merkel,  consiglio di riflettere bene perchè il futuro potrebbe riservare loro delle sorprese.

3 commenti:

  1. e magari tra qualche anno in Europa e nel Mondo si parlera del modello Italiano... ITALIANI!!! CETRIC'è...

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