domenica 18 luglio 2010

18 terribili anni senza Paolo

E' stato tutto inutile? 18 anni fa moriva atrocemente un piccolo grande uomo e la sua scorta. Oggi, ci ritroviamo al governo gente che pensa che un mafioso pluriomicida morto in carcere, che faceva lo stalliere di Arcore sia un eroe. Ci ritroviamo al governo sciagurati che noncuranti della crisi, del prezzo dell'energia, dell'evasione fiscale a livelli record, della disoccupazione dilagante, hanno bloccato il Paese da molti anni solo su provvedimenti miranti a impedire a gente come Paolo Borsellino di fare il suo lavoro. Ci ritroviamo con 12 milioni di Italiani che votano il principe dell'illegalità, il vate dell'eversione costituzionale. Non solo lo votano, ma gli piace un casino, proprio per il suo carattere fortemente illegalitario e eversivo! Purtroppo ci ritroviamo anche una opposizione balbettante, pasticciona (o forse venduta), che non prepara una alternativa e non incalza questo governo, il cui capo è entrato in politica come espressione DIRETTA dei poteri mafiosi, anche se le inchieste giudiziarie al riguardo vanno a rilento perchè il potere politico soffia un forte vento contrario all'accertamento della verità su quegli anni e sulla nascita dell'avventura politica dell'ometto di Arcore. Questa indecente opposizione si nasconde, cerca compromessi al ribasso, e quando potrebbe farlo cadere, invece questo governo lo supporta facendo mancare il numero di suoi parlamentari che l'avrebbero fatto andare sotto in un voto di fiducia (è successo a ottobre sul decreto sullo scudo fiscale). Allora oggi, 18mo anniversario della morte di Paolo Borsellino, spero proprio di non vedere nessun uomo politico e nessun elettore berlusconiani infiltrarsi nelle celebrazioni. Loro il nome di Paolo Borsellino non possono nemmeno pronunciarlo perchè lo sporcherebbero con la loro ipocrisia. E quanto ai politici di opposizione, suggerisco che vadano al mare per rinfrescarsi le idee ma lascino perdere le celebrazioni. La loro ignavia è una colpa che Paolo Borsellino non sopportava, perchè la considerava una forma di complicità. Era un uomo semplice che amava passeggiare sulla spiaggia di Villagrazia con la moglie e che si occupava della mamma malata e bisognosa di cure. Ma era anche un uomo che credeva nella giustizia, nella necessità della giustizia. E per questo è morto. E è diventato un eroe, suo malgrado. Oggi lasciamolo riposare in pace, evitiamo le celebrazioni, e se ne siamo capaci (ma temo proprio di no), celebriamolo da domani, facendo di tutto perchè non passi la vergogna del decreto sulle intercettazioni che serve solo a Berlusconi e alle sue cricche per farla franca ed evitare il giudizio dei giudici come Paolo Borsellino e dell'opinione pubblica che lo ha sostenuto in vita e ne onora oggi la memoria.

1 commento:

  1. Quanto e' vero quello che dici...pensavo soprattutto al fatto che il politico che si oppone di piu' a questo modo di fare politica, e' un certo Fini. questo dimostra di come la sinistra stia messa male in Italia. Gli avvenimenti delle ultime ore confermano questa cosa...che sia l'inizio della fine dell'era berlusconiana?

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